PENNE – Un tavolo tecnico e politico fra la Regione, il Comune e la Fondazione Paolo VI nell’ottica di trovare una soluzione ai problemi legati a 30 disabili, soprattutto giovani, che dal primo gennaio non potranno più essere ammessi al seminternato nel Centro San Massimo della Fondazione Paolo VI, ovvero la possibilità di entrare alle 8,30 e di uscire alle 17: un lasso di tempo entro cui sottoporsi alle terapie riabilitative e di impegnarsi in attività.

E’ la richiesta urlata dai familiari dei disabili ieri scesi in piazza in una manifestazione promossa dall’associazione “Abbattiamo le barriere”. Stigmatizzata l’assenza del sindaco Mario Semproni e dei suoi assessori. “Dal primo gennaio mio figlio diciottenne lo dovrei portare a Pescara perché a Penne, dove viviamo, non potrò più!”, attacca indignato Costantino Stella. “Abito a un km dalla Paolo VI e ogni mese per far frequentare la struttura a mio figlio pago 150 euro di trasporto. Dicono che vi dobbiamo far fronte con i soldi della pensione…”. Alessandro Olivieri, Gabriele Frisa e Niclo Durante sono intervenuti chiedendo a gran voce un cambio di rotta. A sostegno delle tesi un centinaio di pennesi ed i membri del comitato “Salviamo l’ospedale”. L’ex sindaco Rocco D’Alfonso ha promesso di farsi promotore del tavolo politico.

FONTE http://www.lacerbaonline.com/articoli/attualita/4267-subito-un-tavolo-per-i-disabili